L’Hydroelettroforesi è una tecnica che si basa sull’impiego del potere veicolante delle correnti elettriche, già sfruttato nella più nota ionoforesi. In particolare, con l’idroelettroforesi vengono veicolate alla profondità desiderata, preimpostata dal medico in funzione della patologia da trattare e del prodotto impiegato, le sostanze attive necessarie per la cura di importanti e diffuse patologie quali le lipodistrofie e i linfedemi.

L’impiego dell’idroelettroforesi

 

Tale cura serve dunque all’introduzione e al trasporto localizzato del farmaco che agisce sull’affezione da curare grazie alla tecnica di elettroforesi. Inoltre grazie a una particolare corrente pulsata che ionizza il principio attivo, questo penetra fino a strati profondi del derma senza farlo entrare in contatto con il sistema circolatorio.
Ulteriore impiego dell’idroelettroforesi si ha nel trattamento degli inestetismi causati da patologie di pertinenza flebologica. In particolare, grazie alla possibilità di veicolare sostanze attive anche a profondità notevoli (oltre i 10 cm.), questa tecnica risulta efficacissima nel trattamento delle forme più gravi di cellulite, ossia quelle di terzo e quarto grado. Con l’impiego mirato di specifiche sostanze, infatti, le formazioni adipose si sciolgono tanto in profondità quanto in superficie, consentendo di ottenere un considerevole miglioramento dell’aspetto estetico di gambe, cosce e glutei.

Funzionamento e durata del trattamento

Il funzionamento di questa terapia è molto semplice, perché si serve di un rullo che scorre sulla pelle ed è adoperato non solo contro la cellulite, ma anche per il rilassamento cutaneo, rassodamento del corpo o in caso di dolori forti e duraturi.
La durata dell’hydroeletroforesi è soggettiva e dipende dall’obbiettivo finale (es. impiego per la correzione di un difetto fisico o come terapia per il dolore). Generalmente comunque il ciclo di sedute non supera le 6/8, che possono però essere ripetute un paio di volte l’anno.